sabato 20 febbraio 2016

Acqua potabile: batteri da fognatura a Romano Canavese (IV)

Il prelievo che ha allarmato nel comune di Romano Canavese, in provincia di Ivrea, è stato eseguito nella fontanella che si trova nel cortile delle scuole elementari. L'esito delle analisi è stato chiaro: batteri coliformi in concentrazione tale da contravvenire le norme.
I coliformi sono batteri presenti in alta concentrazione nelle feci umane. La fonte da cui traiamo la notizia non specifica di che specie di coliformi si tratti, ma lascia intendere che potrebbero essere quelli del tipo Escherichia coli, batterio che ha rapporto più diretto ed esclusivo con il tratto gastro intestinale dell'uomo e degli animali a sangue caldo, il quale, insieme agli enterococchi, rappresenta un parametro più specifico ed accurato di contaminazione da materiale fecale.
Il sindaco, Oscarino Ferrero, ha rassicurato: "Pensiamo che il problema sia localizzato alla fontanella in questione, non ci sono ragioni per preoccuparsi, sono comunque in corso analisi più approfondite".
Per il momento, comunque, i cittadini sono invitati a bollire l'acqua prima di utilizzarla a scopi alimentari.


(Fonte, La Sentinella del Canavese)
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Acqua potabile: in arrivo un'estate di emergenze

A lanciare l'allarme, questa volta, non è il solito "dietrologo" ecologista, ma il professore della Bocconi Giovanni Valotti, presidente, tra l'altro, di Utilitalia.
Il professore fa notare che moltissimi comuni, anche al Nord, non sono dotati di impianti di purificazione delle acque e che le reti degli acquedotti disperdono, in media, non meno del 37% dell'acqua in essi circolante.
In un dossier presentato nella Sala Verde di Palazzo Chigi, il professore ha stilato un progetto anche finanziario dimostrante che, se non intervengono investimenti per complessivi 65 miliardi nei prossimi anni, con i cambiamenti climatici in atto e la condizione pessima delle reti idriche sarà impossibile provvedere acqua potabile ai cittadini per molti comuni.

(Fonte, Repubblica)
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venerdì 19 febbraio 2016

Acqua potabile: quando il gestore se ne frega. Il caso di Rende

Un muro di contenimento sta crollando, trancia di netto un tubo che serve di acqua potabile le abitazioni e il gestore della rete, Acque Potabili SpA, fa sapere di non avere la minima intenzione di riparare il danno.
Questa la risposta ottenuta dagli abitanti della Contrada San Pietro a Rende, Cosenza, dopo aver disperatamente per ore cercato di avere un interlocutore della società che gestisce la rete idrica, essendo rimasti senza acqua nelle loro abitazioni, mentre il tubo rotto riversava mc d'acqua nel nulla.
L'insistenza delle famiglie della zona ha costretto la società Acque Potabili SpA a inviare un tecnico che ha lasciato tutti sgomenti: "Forse, domani mattina, interveniamo", le sue parole.
Forse, domani i cittadini potranno nuovamente godere di un servizio che, arrivi l'acqua alle loro abitazioni o no, devono pagare.

(Fonte, Qui Cosenza)
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giovedì 18 febbraio 2016

Acqua non potabile? A Termoli è quantomeno inguardabile


Avevamo dato conto pochi giorni fa dell'emergenza idrica in corso a Termoli, in Molise: l'ARPA regionale aveva segnalato una concentrazione di cloro tale da rendere l'acqua proveniente dall'acquedotto utile solo a lavare i pavimenti, nemmeno per l'igiene personale.
Oggi, un nuovo problema viene rilevato dai cittadini: l'acqua, come si può notare nelle foto pubblicate dalla nostra fonte, il quotidiano online Primonumero, si presenta di un giallastro torbido e secondo alcuni residenti ha anche un odore sgradevole.
"E' colpa della ruggine delle tubature in ferro dell'acquedotto", sostiene la società erogatrice, "ma l'acqua è certamente potabile." Difficile non solidarizzare con i cittadini che non prendono per buone le giustificazioni addotte, alla luce dell'immagine sopra pubblicata.

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mercoledì 17 febbraio 2016

Acqua all'arsenico: provincia di Viterbo senza pace

Nuova iniziativa del M5S di Tuscania, in provincia di Viterbo, che ha presentato un'ulteriore mozione sul problema dell'arsenico nell'acqua, un problema che da oltre quattro anni affligge il comune. Il consiglio comunale aveva votato una precedente mozione nel 2015, ma le iniziative previste non hanno mai visto il via.
Il problema pare risiedere nel fatto che alcune delle falde cui attinge l'acquedotto di Tuscania siano contaminate. Da qui l'idea di mescolarne le acque con quelle derivanti da altre falde la cui bontà dell'acqua è confermata.
La preoccupazione nasce dal fatto che anche i fluoruri hanno evidenziato un innalzamento nei valori, il cui limite massimo è fissato dall'OMS in 1,5 microgrammi/litro.


(Fonte, Corriere di Viterbo)


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Acqua non potabile: a Paulilatino vietato bere quando piove (17.02)

E' stata firmata lunedì scorso dal sindaco, Domenico Gallus, l'ordinanza che vieta l'uso dell'acqua di rete giudicata non potabile. Si tratta di una delle rare occasioni in cui l'effetto è anche visibile, presentandosi l'acqua molto torbida.
Il paese in provincia di Oristano, poco più di 2200 abitanti, da circa dodici anni si vede provato dell'acqua potabile ogni qual volta le piogge si rivelano abbondanti.
E' lo stesso sindaco a chiarirne le ragioni: "Il problema nasce da un bruttissimo incendio di una dozzina d'anni fa", spiega. "Purtroppo, in quella zona, venne completamente distrutta la flora e ora, vicino alle sorgenti, non c'è più quel filtro naturale. Ogni volta che ci troviamo di fronte a piogge abbondanti si ripete questa problematica."
Dodici anni non sono bastati all'amministrazione per affrontare definitivamente il problema, probabilmente a motivo dei costi necessari.

(Fonte, Unione Sarda)

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martedì 16 febbraio 2016

Polveri sottili Lombardia 15.02.2016

I valori di ieri della qualità dell'aria non sono eccezionali: nonostante la pioggia, in quasi tutte le città lombarde le polveri sottili (prendiamo in esame i PM 2,5, le polveri sottili pià pericolose tra quelle monitorate) sono vicine ai limiti massimi consentiti per legge. Il che già di per sé non è un buon segnale.
I 48 µg/m³ di PM 2,5 di Pavia, pericolosamente vicini al limite massimo di 50 µg/m³, sono il dato peggiore. Un po' meglio Como (40), Cremona (39), Lodi (38) e Mantova (37). Brescia, Monza e Brianza e Bergamo sopra i 30. Discretamente bene Lecco e Sondrio.

Teniamo conto del fatto che, se è vero che la pioggia lava l'aria, è solo perché porta le polveri sottili al suolo e nel sottosuolo. Da qui, i valori dell'acqua, sempre meno potabile.

(Fonte, sito dell'Arpa Lombardia)
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Acqua non potabile nel comune di Bajardo (IM) 16.02

Bajardo, piccolissimo comune della provincia di Imperia, vive oggi, 16 febbraio, il divieto di all’uso dell’acqua erogata dai rubinetti delle zone di via Roma, piazza Caraghigliera, piazza De Sonnaz e proveniente dall’acquedotto comunale di frazione Berzi. Con apposita ordinanza, il Sindaco Jose Littardi  ha sancito lo stop.
Le ragioni, sembrano potersi trovare nella rottura di un tubo del cloratore della vasca sita nella frazione di Barzi.
Particolarità del Comune, che conta solo 311 abitanti ed è inserito nella Comunità Montana denominata Intemelia, il fatto di dislocarsi tra i 332 e i 1.627 metri sul livello del mare: dove l'acqua ci si aspetterebbe di trovarla pulita, insomma.
Altro dato interessante, le analisi che hanno segnalato il problema sono state eseguite il 3 febbraio: l'ordinanza che impone la bollitura dell'acqua per scopi alimentari è di oggi.

(Fonte, Sanremo News)
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Acquedotto: si rompe tubo dell'acquedotto, a Scafa scuole chiuse (16.02)

L'intero paese di Scafa, in provincia di Pescara si è svegliato stamani, 16 febbraio, senz'acqua. La rottura di un tubo dell'acquedotto ha portato all'allagamento di Corso Primo Maggio. Per questa ragione il sindaco, Maurizio Giancola, ha predisposto con un'ordinanza urgente la chiusura delle scuole.
Il problema si dovrebbe poter risolvere in breve tempo.


(Fonte, Pescara Post)

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domenica 14 febbraio 2016

Acqua non potabile a Sorso (SS), polemiche per 40 giorni di stop

Il 18 settembre 2015 il sindaco, Giuseppe Morghen, del Comune di Sorso, 14.700 abitanti circa, nella provincia di Sassari, con ordinanza del sindaco n°25, vietava l’utilizzo dell’acqua di rete per scopi alimentari: l'ordinanza è rimasta valida per 40 giorni, ma per tre mesi i cittadini sono rimasti sono rimasti senz'acqua di notte.
La ragione, un'esagerata presenza di nitriti, potenzialmente pericolosi specie per i bambini più piccoli.
(Fonte, Sassari Notizie)
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